A me Carlo Nordio ricorda uno di quei cattivi dei supereroi, nei film degli anni ’90. Non so se perché ha le stesse movenze del Pinguino del Batman di Tim Burton, oppure è solo il suono della sua calata veneziana che, non lo so, mi sa di esotico.
Una delle figure più controverse di questo governo, evidente caso di quanto ci si possa contraddire, una volta che si è venduto il culo alla politica.
Magistrato per 35 anni a Venezia, prima giudice, poi pubblico ministero, attualmente uno dei più convinti sostenitori della separazione delle carriere. Nel 2014, durante l’inchiesta Mose, ha incastrato politici ed imprenditori, tramite intercettazioni durate 2 anni, ora chiede di ridurle ad un massimo di 45 giorni. In più, dopo aver passato la carriera convinto che la corruzione si dovesse combattere tagliando le leggi, in 2 anni e mezzo di mandato, Nordio ha inventato 48 nuovi reati. Adesso una nuova battaglia, a ‘sto giro contro la Cpi.
Uno che ci piace, insomma.
Ora, sul caso Almasri si è detto di tutto, ne hanno parlato praticamente tutti, dalla Presidente Meloni (che inaspettatamente non se l’è presa con il centro-sinistra, incredibile, gli accordi con la Libia sono del 2017, ministro Minniti, governo Gentiloni) allo stesso Nordio, che durante l’informativa in Parlamento ha cercato di giustificarsi, accampando scuse tra le più creative: cavilli, ritardi, riscritture…
Poi, oh, i documenti sono arrivati tutti in inglese, 40 pagine complicatissime, è risaputo che negli uffici del ministero, ma anche nei tribunali e nelle procure, di lingue, oltre l’italiano, non se ne parlano. Anche quando la Corte europea aveva cannato il rimpatrio di quei 16 migranti dall’Albania, mesi fa, Nordio se l’era presa con i giudici italiani che “non hanno capito la sentenza, perché era scritta in francese”.
Ma cazzo, Carlo, almeno il B2! Lo fanno propedeutico in università, capisco il vecchio ordinamento, ma abbi pazienza, non è che nelle facoltà di Relazioni Internazionali adesso ci possiamo mettere ad insegnare la traduzione dall’inglese al veneto.
Sii collaborativo, ti prego.